Cellulite: stop grazie alla carbossiterapia!

Cellulite: stop grazie alla carbossiterapia!

Cellulite: stop grazie alla carbossiterapia!

Possiamo dirlo: nove donne su dieci sono afflitte dal problema della cellulite. Il suo nome corretto è panniculopatia edemato-fibro-sclerotica. (PEFS). Si tratta di una condizione che non ha a che vedere con i concetti di magrezza o di obesità e che si riscontra pertanto anche in donne normopeso. Fattori ormonali e genetici abbinati ad abitudini alimentari scorrette e ad uno stile di vita errato contribuiscono all’instaurarsi e al mantenersi di questa condizione.

Il flusso sanguigno rallentato porta a stasi venosa e linfatica. Il tessuto adiposo diventa iperplasico. Il tessuto connettivo viene compresso, perde elasticità e diviene fibroso e rigido. Tutto ciò comporta nel tempo una degenerazione tissutale irreversibile con formazione di nodularità e avvallamenti che risultano essere dolorosi, ipovascolarizzati e che si presentano con il classico aspetto “a materasso”.

La carbossiterapia rappresenta un trattamento medico ampiamente utilizzato sia in ambito terapeutico che per fini estetici. Non si tratta di un trattamento sperimentale, bensì di una metodica ben radicata che fonda le proprie origini negli anni ’30 del secolo scorso in Francia nel campo della medicina termale. La procedura è stata perfezionata nel tempo per risultare sempre più efficace, sicura e il meno fastidiosa possibile per il paziente. Il metodo sfrutta le potenzialità terapeutiche della CO2 – anidride carbonica – per contrastare tutte le patologie o gli inestetismi che hanno alla base una disfunzione del microcircolo, come ad esempio la cellulite, la ritenzione idrica e le adiposità localizzate.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento prevede una seduta della durata di 10-20 minuti nella quale, attraverso sottilissimi aghi, vengono iniettati a livello sottocutaneo piccoli quantitativi di anidride carbonica medicale. Gli aghi sono infatti collegati, tramite un tubicino, all’apparecchio medicale che elargisce l’anidride carbonica alla quantità e alla velocità prestabilite dal medico in base alla situazione clinica da trattare. È possibile associare la carbossiterapia ad altri trattamenti di medicina estetica, quali per esempio l’infiltrazione di sostanze mesoterapiche per un’azione lipolitica sul cuscinetto adiposo più ostile, fili di biostimolazione per le lassità cutanee, o trattamenti di radiofrequenza frazionata nei casi di smagliature o di invecchiamento cutaneo.

Quali sono i benefici della carbossiterapia?

L’infiltrazione sottocutanea di anidride carbonica medicale ha un importante effetto sul miglioramento della circolazione sanguigna, dovuto ad una maggiore velocità del flusso ematico e, di conseguenza, ad una miglior ossigenazione tissutale. L’anidride carbonica migliora la l’attivazione del microcircolo favorendo una vasodilatazione dello stesso, aumentando l’utilizzo di ossigeno con un netto miglioramento del metabolismo locale. Questo consente un miglior smaltimento degli edemi, delle tossine e delle scorie.

La metodica consenta inoltre l’aumento del metabolismo cellulare e degli enzimi deputati allo scioglimento e al riassorbimento del grasso. Tramite il richiamo ematico e la riattivazione del sistema linfatico, le cellule adipose sono stimolate al rilascio delle tossine e dei liquidi in eccesso ristabilendo il giusto equilibrio.

Vi è inoltre un effetto secondario, ma non meno importante: gli effetti benefici della carbossiterapia si riscontrano anche a livello del trofismo cutaneo, donando alla pelle un aspetto più tonico ed elastico e contribuendo quindi al ringiovanimento tissutale.

Per chi è indicato il trattamento?

Questa metodica trova applicazione in numerosi ambiti terapeutici in cui, in particolare, sia importante apportare un miglioramento del microcircolo. Pertanto si potrà utilizzare in tutte quelle situazioni in cui vi è necessità di riossigenare i tessuti, drenare i liquidi in eccesso, contrastare le adiposità localizzate e ridonare tonicità e compattezza ai tessuti cutanei.

Sarà quindi particolarmente indicato in caso di:

  • cellulite (panniculopatia edemato-fibro-sclerotica – PEFS)
  • ritenzione idrica
  • adiposità localizzata
  • lassità cutanea a livello di viso, collo, braccia, décolleté e arti inferiori
  • rughe sottili
  • invecchiamento cutaneo
  • alopecia androgenetica e alopecia areata
  • smagliature
  • ulcere cutanee

Quante sedute sono necessarie?

Il numero delle sedute varia in base alla patologia da trattare. In generale sono necessarie 5-10 sedute, a distanza di 15 giorni l’una dall’altra. È frequente che poi i pazienti, visti i grandi benefici che riscontrano, abbiano piacere di proseguire il trattamento con sedute di mantenimento da eseguirsi periodicamente.

Esistono controindicazioni al trattamento?

La carbossiterapia rappresenta un trattamento sicuro, atossico e molto ben tollerato. Vi sono alcuni pazienti però per i quali è sconsigliato effettuare il trattamento. In particolare i pazienti affetti da anemia severa, insufficienza cardiaca, renale, respiratoria o epatica, patologie neoplastiche, tachiaritmie, pregresse tromboflebiti o in stato di gravidanza.

Ci possono essere effetti collaterali?

Generalmente rari e di lieve entità, possono verificarsi dei piccoli ematomi nella sede di infiltrazione, un leggero senso di gonfiore o di fastidio, un lieve arrossamento delle zone trattate. Tutti sintomi che tendono a risolversi spontaneamente nel giro di breve tempo.

Cosa fare prima e dopo il trattamento?

Non ci sono preparazioni particolari da eseguire prima di effettuare una seduta di carbossiterapia. Come per tutti i trattamenti medici, il paziente dovrà godere di buona salute. In caso contrario dovrà discutere con il medico l’eventuale indicazione a effettuare la seduta.

Dopo il trattamento, è consigliabile fare una passeggiata di 15 minuti circa, che contribuisce alla riattivazione del microcircolo. Si possono immediatamente riprendere le proprie attività quotidiane.

Dott.ssa Chiara D’Aloja
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica